Giovedì 29 settembre alle ore 15:00 a Spazio13 l’associazione MOH (Mobility Opportunities Hub) torna con un workshop sul body shaming.
L’obiettivo di questo workshop è di riflettere e fornire le competenze necessarie per aiutare a prevenire tutte le forme di body shaming, specialmente tra i giovani: riconoscere le sue manifestazioni e opporsi a esse. Saranno svolte diverse attività di educazione non-formale e di mediazione artistica.
“Quando ero all’università, un gruppo di ragazze mi prendeva in giro per il mio corpo e mi diceva che sembravo una mucca. Io ero morbida e mi chiamavo Milka. I miei colleghi facevano il verso della mucca e attaccavano pacchetti di cioccolatini allo schienale della mia sedia.” – Testimonianza raccolta in Bulgaria
Questo è solo un esempio di body shaming. Possiamo leggere commenti sul corpo quotidianamente sui social network o sentire in mezzo alla strada, a scuola, in casa, in ufficio. Possono provenire da sconosciuti, ma anche da amici e familiari.
La nostra iniziativa nasce dalla manifestazione sempre più frequente dell’atto di Body Shaming in tutta Europa. Cosa significa fare body shaming? Quali e quanti tipi di body shaming esistono? Rifletteremo sul concetto di “consenso” anche attraverso la riflessione di opere d’arte di fotografe che hanno lavorato su una diversa narrazione del corpo.
Raggiungici giovedì 29 settembre alle ore 15 a Spazio13: forniremo informazioni base, un glossario e svolgeremo attività di educazione non-formale e di mediazione artistica per affrontare insieme questa problematica.
Come iscriversi al workshop? Tutte le info sono presenti sull’evento Facebook. La partecipazione è gratuita e riservata a giovanə dai 18 ai 30 anni o youth worker. I posti sono limitati.
Il workshop rientra nel progetto “Body Shining“, finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani nell’ambito del programma Erasmus+, Azione Chiave 2, Partenariati Strategici nel settore gioventù.