L’arte è importante sotto molti punti di vista.
L’arte è un vettore di coesione sociale e dà forma alle città e agli spazi e alle volte li rende molto più vivi. L’arte aiuta a stimolare il senso critico. Il Parlamento Europeo ha trasmesso studi dell’OCSE che dimostrano che l’arte, se insegnata, aiuta a sviluppare questa capacità. E in questo momento storico, sicuramente lo sviluppo del senso critico attraverso l’arte potrebbe essere un ottimo supporto. Perché l’arte è anche un modo per condannare e combattere le idee nocive per le nostre società. Prendiamo ad esempio il “Guernica“, realizzato nel 1937 da Picasso per criticare il bombardamento nazista effettuato su richiesta del generale Franco.
L’arte aiuta a stimolare la creatività. Sembra ovvio, ma è così. Anche un documento del Parlamento europeo ne sottolinea l’importanza per l’economia emergente. Si ribadisce che in un mondo globalizzato e multiculturale come quello in cui viviamo, l’arte è un mezzo per lasciare un’impronta e catturare l’attenzione. Inoltre, permetterebbe ai cittadini di sviluppare la creatività di cui hanno bisogno per comprendere al meglio il contesto che li circonda, il quale, al giorno d’oggi, richiede sempre più nuove idee.
Ma finiamo con una considerazione ancora più forte. L’arte permette alle persone in difficoltà di esprimersi quando non sarebbero in grado di farlo attraverso i canali di comunicazione “tradizionali”. Jérôme Lacinga ritiene che l’arte sia una pratica che può aiutare a creare un legame e a far sì che le persone si considerino diverse dalla loro situazione personale.
L’inclusione implica che chiunque, indipendentemente dalla sua situazione, può vivere la propria vita nel modo che più preferisce. Come permettere alle persone che soffrono di integrarsi nelle nostre società? Una delle risposte sembra essere data da Jérôme Lacinga: grazie all’arte.
