Carmenrita sta svolgendo il suo progetto ESC in Francia, MOH è la sua associazione di invio, qui la sua esperienza dei primi due mesi di volontariato!
“Le Mans è una cittadina al nord della Francia, un’ora da Parigi, famosa in tutto il mondo per le sue 24ore, maratona automobilistica francese. Tuttavia, a Le Mans propongono le 24 ore di qualsiasi cosa: 24 ore di pianoforte, 24 ore di skateboard, 24 ore di pattinaggio, 24 ore per qualsiasi attività immaginabile.
Io sono arrivata qui senza saper nulla della città, sapevo solo che volevo vivere in Francia dopo anni di studio della lingua e della letteratura e che volevo vivere un’esperienza culturale e interculturale come avevo sempre immaginato, ma mai avuto il modo di farlo. Pertanto ‘ESC è stato un buon motivo per mettermi alla prova e vivere fuori, conoscere nuove persone, viaggiare ed impegnarmi in un lavoro sociale ed interculturale che mi aveva attratto tantissimo.
Sto svolgendo il mio progetto presso l’associazione no-profit Concordia Normandie-Mans, che ha lo scopo di favorire gli scambi interculturali e intergenerazionali attraverso l’educazione non formale e workshops importanti per l’integrazione delle comunità dei quartieri più svantaggiati della città, nel mio caso il quartiere Sablons, Le Mans sud.
Arrivata il 20 novembre, sin da subito ho legato con le mie due colleghe e coinquiline Megan, dall’Irlanda ed Elene, dalla Georgia. Abbiamo iniziato a scoprire la città insieme, dalla cattedrale gotica al centro della città, al mercato etnico settimanale che si tiene nel nostro quartiere, dov’è possibile provare piatti marocchini squisiti. E, pian piano, il martedì è diventato un appuntamento fisso con il BlaBla Language Exchange che è stato e continua ad essere, insieme a tutta la scena Erasmus e universitaria, un ottimo modo per conoscere nuove persone da diverse parti del mondo, praticare il francese e vivere in pieno l’interculturalità.
In questo periodo ho iniziato la mia piccola esplorazione della Francia a partire da Parigi dove, con Megan ed Elene, abbiamo passato un fine settimana all’insegna di crepes, vino e nuove amicizie francesi come quella di Thimothée, che ci ha guidate alla scoperta di una Parigi meno turistica, ma ancora più bella.
Prima delle vacanze natalizie abbiamo fatto un Raclette Party organizzato dalla nostra tutor e, finalmente, abbiamo provato la Raclette nel modo più autentico possibile, con ottimo formaggio, champignons e del vino, condividendo insieme un momento in perfetto spirito natalizio.
Il 25 dicembre, invece, ho deciso di passare la giornata ad Angers, una città ad un’ora da Le Mans. Ho visitato la cattedrale, ho percorso il fiume e l’antico castello degli Anjou e passeggiato per le vecchie via della città. Una città completamente deserta durante il giorno di Natale e, per questo, molto affascinante, così ho scattato diverse foto con la mia macchinetta fotografica che riflettono al meglio l’anima desolata della città.
A inizio gennaio, sono stata una settimana a Narbonne, nel sud della Francia, per un seminario di benvenuto ESC; un’opportunità per rispondere alle nostre domande e chiarire cos’è un volontariato o il ruolo del tutore o della tutrice, per esempio. Una settimana di condivisione con persone diverse tra loro, ma che condividono lo stesso interesse per l’interculturalità, il volontariato e il desiderio di capire chi si è mettendosi alla prova in un paese diverso e in una lingua diversa.
Narbonne è stata la possibilità di rivedere il mare che mi mancava molto, di svegliarsi tutti i giorni con il sole alto (la tristezza del clima nordico iniziava a farsi sentire molto forte) e di conoscere persone bellissime, creare dei legami molto forti in meno di sette giorni insieme, un’esperienza che non avevo mai avuto modo di vivere prima.
Ritornata a Le Mans, ho ripreso la mia quotidianità in ufficio, molto emozionata di iniziare a lavorare su nuovi progetti a favore della comunità, continuare a vivere la città, iniziare le lezioni di francese e cercare, il più possibile, di immergermi nella cultura non solo francese, ma anche del quartiere in cui vivo.
Meno di due mesi fa, tutto questo mi sembrava quasi una follia, non aveva nulla di concreto nella mia testa e avevo le idee molto confuse, dubitavo molto di questa mia decisione. Al momento, sono certa che non avrei potuto prendere scelta migliore per me e non vedo l’ora di continuare ad imparare e a condividere il più possibile con le mie colleghe, con la comunità e con tutte le persone che ho incontrato e continuerò ad incontrare nei prossimi mesi.
Il progetto è finanziato nell’ambito del programma del Corpo Europeo di Solidarietà