Cerchiamo di darti piccole pillole sulla mediazione artistica: cos’è e come metterla in pratica. Oggi ti diamo un ulteriore spunto, trattando del fumetto come strumento di mediazione artistica.
Man mano che la tecnologia e la mentalità di mercato ad essa associata vanno avanti, alcune manifestazioni culturali vengono un po’ trascurate. Il sistema non considera queste cose come cultura o arte, perché il sistema non comprende la cultura e l’arte. Ma molte di queste piattaforme culturali, sepolte dall’assalto del progresso, sono parte integrante della nostra esistenza come esseri umani e sono la chiave per la nostra comprensione di noi stessi. I fumetti sono una di queste cose.
Tutti gli strumenti artistici, dalla fotografia, al video, al fumetto, posseggono una funzione terapeutica. La mediazione artistica diventa una forma di terapia che aiuta le persone a liberarsi dalle barriere talvolta imposte dalla società, dalla famiglia.
L’arte ci aiuta ad essere noi stessi, e non ciò che gli altri vogliono che noi siamo.
Raccontare una storia in sequenza con immagini disegnate è la radice del linguaggio scritto. “L’uso in maniera congiunta di immagini e parole e il dover rispettare un certo ritmo della narrazione, ad esempio, mobilita varie risorse a più livelli nell’individuo. L’attenzione ad elementi della comunicazione sia analogici che digitali, in combinazione all’alternarsi in posizione di figura-sfondo, dà vita a una sorta di danza entro la quale la persona può muoversi liberamente.“
L’uso del mezzo artistico facilita la comunicazione, l’integrazione e l’accettazione, in quanto lo spazio della creazione permette l’odio e il perdono, la rabbia e il dolore, la comprensione, in breve, della nostra passione.